Coming out: giusto o sbagliato?

Negli ultimi tempi ho notato che nel momento in cui un personaggio famoso o mediamente conosciuto fa coming out si possono trovare su qualsiasi social commenti contrastanti, da una parte si elogia il gesto, mentre dall’altro lato lo si critica ed è proprio su quest’ultima affermazione che mi vorrei soffermare.

L’argomentazione più comune che ho letto su social come Twitter è che se vogliamo far diventare l’omosessualità una costante della vita di tutti giorni e quindi farla entrare in tutto ciò che viene considerato normalità, si dovrebbe smettere di fare coming out perché gli etero non lo fanno. Quindi alcuni hanno come idea che questa forma di rito di passaggio sia sbagliata senza neanche provare a mettersi nei panni di colui che ha preso questa decisione.

Prima di tutto mi chiedo perché una persona esterna e che quindi non abbia nulla a che fare con l’individuo che ha fatto questa scelta debba avere il diritto di dire la sua su un gesto così personale e importante. In fin dei conti la decisione è dell’individuo stesso, quindi criticarlo perché lo ha fatto o al contrario perché vive la sua sessualità nel modo più libero possibile senza darsi etichette o senza mai aver fatto coming out non ha senso, sono due gesti equivalentemente nobili.

Ci sono persone che sentono il bisogno di “uscire dall’armadio”, di dirlo agli amici, ai familiari, per essere compresi o semplicemente per togliersi un peso. Per poter presentare la propria fidanzata o il proprio fidanzato senza ricevere domande e quindi senza stare a dare spiegazioni, per essere se stessi al cento percento.

Altri non hanno bisogno di questo passo, e ciò non la rende una scelta migliore o peggiore rispetto al coming out.

Ogni persona è diversa e pensare che ci sia un’opzione appropriata per tutti è assolutamente errato, ognuno attua ciò che si sente di fare senza obblighi o costrizioni e di certo non sarà un tweet sul web a far cambiare idea alle persone.

Attaccare un’individuo per aver fatto coming out quando, non si sa cosa possa aver passato prima di poter arrivare a quel momento: la paura di non essere accettato, l’inadeguatezza ed altri mille preoccupazioni che possono averlo tenuto sveglio la notte al pensiero di quando avrebbe potuto fare quel gesto, è un’azione davvero vile.

Io credo che le persone non debbano sentirsi obbligate a fare questa rivelazione solo perché sembra essere diventato una sorta di passo di transizione necessario e che ognuno debba decidere cosa fare della propria vita. E al contrario non debbano sentirsi giudicare perché hanno fatto la scelta opposta.

Ognuno scelga ciò che lo fa sentire meglio senza dover stare a rispondere a nessuno e ricordatevi che siete unici così come siete.

 

 

 

2 pensieri riguardo “Coming out: giusto o sbagliato?”

  1. Io penso che ogni persona debba fare ciò che si sente…e che a volte chi ci sta intorno è meglio che impara a guardare a se anziché sputare sentenze…
    Ah, non mi sono presentata…konnichiwa watashi wa Tsukiko 月子 desu 🙇🏻‍♀️

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